VITTI NA CROZZA SUPRA NU CANNUNI…sono le parole iniziali di una delle più note canzoni della tradizione folkloristica siciliana. E quale modo migliore per rendere omaggio alla mia terra che parafrasarne il titolo per farne un nome; il nome della mia collezione. Una collezione che inizia come un racconto; il racconto di una passione nata per caso.
Nel 1946 nasce il primo modello di Vespa, portato alla grande produzione per permettere agli italiani di muoversi liberamente e a basso costo. Il momento storico esige una grossa ripresa economica e sociale e l’Italia del dopoguerra è un’Italia povera ma in pieno fermento, con una inarrestabile, incontenibile volontà di risollevarsi dal disastro bellico.

Nel 2006, ben sessant’anni dopo e di certo per uno strano caso del destino, questa storia incontra, a Palermo, la storia di un ragazzo che cerca una Lambretta per fare un originale regalo al padre. Ne trova due e le acquista per pochi soldi, soddisfatto per aver allargato il regalo anche a sé stesso. Ma l’acquisto si rivela una mezza fregatura e pochi giorni dopo le lambrette vengono riportate nel vecchio magazzino dove erano state acquistate. E in quello stesso magazzino, un po’ deluso, il ragazzo inizia a rovistare tra oggetti di un fascino retrò in cerca di un altro regalo finché la sua attenzione viene attratta da un grande telo inpolverato che copre quello che, in apparenza, sembra essere più di un mezzo a due ruote.

Quel ragazzo ero io, e rimosso quel telo vidi un bellissimo “faro basso” – così erano comunemente chiamate le vespe anni ‘50 per via del proiettore delle luci sul parafango, con una bagnarola attaccata; un Side Car del 1953.

Insomma, sotto quel telo “vitti una….Vespa” e fu amore a prima vista.

Da li in poi fu come se tutta quella storia, racchiusa tra quelle mura fatiscenti, mi avesse acceso dentro un fuoco incontrollato. Iniziai a cercare ovunque ed a collezionare tutto ciò che poteva raccontare la storia, i colori, gli odori e i costumi di quell’epoca di rinascita. Iniziai anche a muovermi quasi esclusivamente con la Vespa, proprio come si faceva tre generazioni prima di me. Iniziai a girovagare fra i mercatini sparsi in tutto il territorio Italiano e d’oltralpe, percorrendo chilometri di strade e ovunque incontrai collezionisti, diventati poi amici, uniti dalla stessa passione e provenienti da tutto il mondo alla ricerca di qualche rarità.

Tutti infervorati in una sana e continua competizione fatta di trattative e corteggiamenti per ottenere un pezzo che sai essere insostituibile per la tua collezione. Tutti sempre in contatto tramite lettere, email poi social network, per condividere una passione che spesso esige grossi sacrifici.

IMG_1212Nell’esposizione permanente della mia collezione, tra Vespe, antichi giocattoli e oggetti vintage di uso comune, i bambini di oggi entrano in contatto con una realtà molto lontana dall’odierna tecnologia, eppure così familiare. I nonni ritornano bambini e rivivono un’epoca a loro molto vicina. E come scrisse un grande Italiano figlio di questa Sicilia, Luigi Pirandello, “il gusto della vita è proprio nei ricordi”.

Il ricordo è quella macchina del tempo che gli scienziati sognano da sempre.

E se anche una sola persona riuscirà a sorridere davanti a questa moviola che va all’indietro, i tanti sacrifici fatti non saranno andati persi e io non avrò sognato invano.

Filippo Sagona

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